Daniela Simionato collabora da moltissimi anni con l’Università Bocconi di Milano, Divisione Sport & Wellness, attraverso la Società Sportiva Bocconi Sport Team. Si è diplomata Mental Coach Professionista con Bocconi Sport Team e University Coaching®. Dal 2016 al 2022 ha contribuito, insieme ai docenti Amanda Gesualdi e Alberto Biffi, alla creazione e allo sviluppo del “Progetto Mental Coaching” per Bocconi Sport Team. Dapprima un percorso specifico per soli allenatori e dirigenti sportivi, successivamente, attraverso i percorsi di formazione “Mental Coaching di Primo Livello – Imparare il Mental Coaching” e “Mental Coaching Pro – Diventare Mental Coach” aperti ad un target più ampio.

In questo articolo ci propone un estratto del suo Progetto di Coaching “Aging Souls Over 65”

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Il Coaching è certamente un percorso dalle mille sfaccettature in grado di condurre efficacemente verso un obiettivo preciso, chiaro, reale, sia esso personale, professionale, sportivo, scolastico o accademico, fisico o mentale.

Il Coaching ha anche la grande capacità di ampliare la nostra mente, di condurci verso un equilibro psico-fisico tale da permetterci di affrontare la quotidianità sulla base delle nostre reali aspettative. Dunque, il Coaching è uno strumento che si può imparare, interiorizzare e fare proprio in qualunque momento della vita, in qualunque circostanza, in qualunque ambiente che ci circondi e, soprattutto, a qualunque età. Proprio così, perché una volta che si incontra il Coaching, non si applicano semplicemente delle tecniche in modo “meccanico”, ma si abbraccia una filosofia di vita, un modo di affrontare le interferenze che si incontrano nella quotidianità in modo diverso, in modo più consapevole, certi che con tanto impegno e perseveranza ogni difficoltà che si incontra sul proprio cammino può essere accettata, osservata e superata.

Da qui è nata la mia ispirazione per un Coaching rivolto a persone adulte, “Aging Souls Over 65” come mi piace chiamarle: Persone fisicamente e cognitivamente attive e volenterose, che vogliono prendersi cura di loro stesse, che hanno voglia di mettersi in gioco, di condividere e di socializzare, consapevoli che – ad un certo punto di ciascun percorso di vita – sia necessario lasciar andare preoccupazioni, tensioni, pensieri per dedicarsi al proprio benessere fisico e mentale.

Un obiettivo non necessariamente è circoscritto all’interno di precisi confini, non necessariamente deve essere inteso come un “tassello” da incastrare correttamente in un puzzle, affinché ci si possa dedicare subito dopo a quello successivo. La nostra vita a 360° è, e deve essere costantemente, il nostro obiettivo principale. Ecco che allora, nel passaggio da una fase della vita in cui ci si è interamente dedicati, ad esempio, al lavoro o alla famiglia e ai figli, o ancora dopo gli ultimi due anni di pandemia, durante i quali inattività, solitudine, isolamento, insicurezza, irritabilità, perdita della speranza, perdita di interessi, malessere generalizzato senza una precisa ragione o causa fisica hanno certamente peggiorato la qualità della vita di tante persone, anziane in particolare, il Coaching diviene uno strumento potentissimo per costruire un nuovo domani capace di donarci certezza, stabilità, pace interiore e benessere.

Il Coaching può svolgere, dunque, un ruolo fondamentale per introdurci con maggior consapevolezza in una nuova fase della vita: quella del Saggio, se vogliamo descriverla con un Archetipo, caratterizzato dalla sua Illuminazione e dalla sua Saggezza, o ancora quella del Folle con la sua Leggerezza e la sua Gioia.

Perché proprio il Coaching potrebbe aiutarci? Perché non tutte le persone hanno gli strumenti o la capacità di affrontare questo delicato periodo della vita, con la giusta serenità e consapevolezza… E il ruolo di un Mental Coach è, dunque, quello di supportare e accompagnare il Coachee nella presa di coscienza della propria identità unica, delle proprie capacità e del proprio potenziale, attraverso un percorso personalizzato e privo di giudizio, che stimoli in lui consapevolezza, responsabilità, creatività e benessere.

In quest’ottica, la Mission del Mental Coach si fonda sul fatto che non si può generalizzare un percorso di Coaching perché ogni Coachee ha una sua personalità unica, un suo carattere unico, un suo potenziale unico e un suo modo unico di provare emozioni. Tutto questo lo rende, dunque, Unico e, come tale, è necessario per un Coach mettere fin da subito in campo tutta la propria Intelligenza Emotiva, ancor prima delle tecniche e degli strumenti imparati, per “esplorare” a fondo colui che, chiede di essere accompagnato lungo un percorso di cambiamento tanto importante.

Infatti, come insegna Coach Amanda “La premessa fondamentale per qualsiasi progetto di Coaching è che si identifichi, per ogni Atleta, un suo percorso di raggiungimento dei propri obiettivi partendo dal suo carattere, dalla sua storia, dalle motivazioni e dalle sue abilità.” (Amanda Gesualdi, Emotions, pag. 252).

Il mio progetto prevede un percorso di Coaching di gruppo, fino ad un massimo di 8 Coachee da svilupparsi in un “ambiente per loro tranquillo ed accogliente, ma al di fuori della propria «Comfort Zone» familiare e domestica” come, ad esempio, al parco in primavera/estate perché “per una persona anziana è importante rispettare le abitudini e la quotidianità: il parco è dunque una situazione nella quale ritengo più adeguato inserire nuovi stimoli e piccoli cambiamenti senza destabilizzare il Coachee”.

Il Focus del mio percorso di Mental Coaching Over 65 si fonda principalmente su: *«Rimettere al lavoro» e «far trovare un nuovo scopo» ai miei Coachee; *Stimolare interessi e sviluppare la loro creatività come individui e come gruppo; *Condividere attività che stimolino in loro socializzazione e condivisione; *Far ritrovare fiducia in loro stessi e nel futuro. *Affiancarli nel «ridisegnare» Bisogni e Desideri. *Supportare e creare connessioni tra i Coachee al fine di migliorare la loro qualità di vita. *Supportarli nel cogliere le opportunità che li circondano: creare obiettivi da raggiungere. *Incoraggiarli a ricercare contatti e connessioni al di fuori della loro «Comfort Zone» domestica e familiare. *Sostenerli nell’esplorare i propri interessi e trovarne di nuovi, nel porsi e raggiungere nuovi obiettivi, nel riconoscere e superare i propri limiti e le proprie difficoltà. *Ri-pianificare la propria routine quotidiana. *Responsabilizzarli positivamente al cambiamento.

Alcune tecniche del mio percorso di Mental Coaching Over 65 sono: dialogo interno, visualizzazione, domande aperte, porre obiettivi per incoraggiare la partecipazione e la condivisione, definizione degli obiettivi (S.M.A.R.T.) attraverso il modello G.R.O.W., scomposizione degli obiettivi di risultato, performance e processo (cosa modificare?), costruzione della Road Map sia personale sia di gruppo, lavori di gruppo (anche manuali), scambio feedback di gruppo.

Come sempre però, le sole tecniche e gli strumenti non sono sufficienti per raggiungere un obiettivo o migliorare la qualità della nostra vita. Ecco che allora, la nostra Cassetta degli Attrezzi dovrebbe prevedere anche una buona conoscenza e pratica della “respirazione, della comunicazione efficace, della psicologia positiva, delle letture all’aperto per stimolare l’ascolto e l’attenzione”. E ancora, “un diario della gratitudine, osservare e riconoscere le emozioni, osservare la mente, la condivisione della propria biografia e di racconti personali, riflessioni su «come mi vedo», «come mi vedono», «come vorrei mi vedessero», cura del corpo e dell’alimentazione”.

Per concludere, il Coaching non è solo un insieme di tecniche e strumenti, è piuttosto uno stile di vita importante che ci può accompagnare quotidianamente per creare senso e consapevolezza, binomio potentissimo per generare in qualunque momento Benessere nella nostra vita. Riconoscere, accogliere ed applicare il Coaching costantemente è ciò che ci conduce verso la nostra evoluzione personale.

“Tra vent’anni non sarai deluso dalle cose che avrai fatto, ma da quelle che non avrai fatto. Quindi molla gli ormeggi, esci dal porto sicuro e lascia che il vento gonfi le tue vele. Esplora. Sogna. Scopri.” (Mark Twain)

Un inno alla vita, un’esortazione a uscire dalla propria Comfort Zone, per scoprire ed esplorare il mondo, conoscere culture nuove, modi diversi di pensare, e di fatto, conoscere meglio se stessi!

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