Sara Marcionni – tuttora atleta di livello nazionale, vincitrice di tornei internazionali, con due esperienze di partecipazioni agli Internazionali di Roma, Mental Coach Pro, Alpine & Tennis Coach – ci propone un articolo interessante sul Coaching durante l’escursionismo.
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Normalmente le sessioni di Coaching si svolgono in ufficio, in locali, tramite connessioni di rete o in luoghi tranquilli dove porter dialogare in modo riservato. L’ambiente circostante risulta più o meno conosciuto e la persona che ha richiesto la seduta, non ha bisogno di grandi sforzi di adattamento. Quello che propongo, offre l’opportunità di cambiare prospettiva e portare la persona in una situazione diversa ed impegnativa, in montagna!
La montagna che intento io è vissuta a 360 gradi, insomma, un vero e proprio viaggio. La morfologia del territorio e il cambio repentino del clima aumentano la magia del percorso. Tendenzialmente ci sono quattro tipi di livelli di escursioni base che poi possono fondersi tra loro.
- Nel primo livello troviamo altezze inferiori ai 1000 metri sul livello del mare, le temperature sono medie con boschi di abeti, faggi e grandi prati verdi.
- Nel secondo livello le altezze variano tra i 1000 e i 2000 metri sul livello del mare, la temperatura media è più bassa. Man mano che si sale sopra i 1500 metri le condizioni per la vegetazione diventano sempre più inospitali, resistono abeti, larici, pini, cembri. Queste sono piante che resistono sia al freddo invernale che alla siccità estiva.
- Nel terzo livello le altezze sono tra i 2000 e 3000 metri s.l.m. Qui c’è il così detto limite del bosco, non è presente una fitta zona boschiva ma qualche pianta qua e là, ci sono muschi, licheni, distese di prati alpini e i famosissimi, ma ormai sempre più rari, pini mughi.
- Il quarto livello rappresenta tutto ciò che si trova sopra i 3000 metri s.l.m. Qui non crescono più piante, si vedono solo rocce nude, ghiacciai, neve. Questa parte non è accessibile a tutti, è dedicata ad escursionisti esperti.
L’Alpine Coaching è un esperienza dove il Coach attraverso delle domande facilita la connessione della persona con l’ambiente naturale, torrenti, gande, piani di lavazze, boschi, bocchette, ferrate, rocce, creste. Il paesaggio diventa il pretesto per riconnettere l’essere umano al proprio paesaggio interiore, facilitando così il vero ascolto permettendoci il contatto con la nostra natura più autentica, con la nostra energia, vitalità e con i nostri desideri più profondi.
L’energia degli alberi nella parte iniziale del percorso richiama la relazione tra cielo e terra. Man mano si sale, incontrando rocce, roccette e creste, il respiro la fa da padrona. Arrivati a questo punto, ogni emozione percepita viene amplificata all’ennesima potenza e, in questi casi, subentrano molte incognite nella mente, si prova paura, coraggio, fede! Molte ricerche scientifiche mostrano come la connessione con la natura aiuti le persone a trovare centratura, potenzi le proprie capacità decisonali, aumenti l’autostima e l’auto efficacia. Il risultato è che le persone si sentono progressivamente sempre più se stesse, scoprendo e vivendo il proprio valore e la propria unicità.