Vincenzo Povia – promosso Mental Coach Pro nel 2019, laureato a pieni voti in Economia delle Istituzioni e dei Mercati Finanziari presso l’Università Bocconi di Milano, ottiene un Executive Master in Social Entrepreneurship presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore – ci offre un articolo da cui ha poi tratto lo Speech finale per l’esame da Mental Coach Pro.

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La maggior parte delle persone che incontro nella mia vita professionale mi confessano che spesso fanno fatica ad individuare i propri obiettivi nel contesto lavorativo. Altri mostrano timore e difficoltà nell’affrontare il cambiamento per motivi esterni (mutamento del contesto di mercato o per eventi aziendali straordinari come es. fusioni), o per motivi personali (incertezza o ansia verso il cambiamento). In altri casi mi è capitato di constatare una certa frustrazione derivante dalla fatica nel raggiungere una promozione o un posto di lavoro desiderato. In tutte queste circostanze le persone perdono tempo ed energie in attività non motivanti, o non strategiche, e non finalizzate al raggiungimento della propria auto-realizzazione.

Per affrontare le nuove necessità del mercato del lavoro e tutte le nuove sfide del nostro tempo, sempre più persone si affidano ad un Career Coach. Il Career Coach è una figura professionale che fornisce assistenza riguardo la propria condizione lavorativa e le proprie aspettative di carriera, trasformando gli obiettivi in azioni in modo che tali obiettivi non restino sulla carta o nella propria mente, ma trovino esecuzione nelle attività quotidiane in maniera pianificata nel tempo.

Quali sono i motivi che ti spingono ad alzarti presto tutte le mattine per andare al lavoro? Quale senti essere lo scopo della tua vita? Per cosa vorresti essere un giorno ricordato? Se avessi risorse economiche e tempo illimitati quale attività svolgeresti? Cosa ti provoca entusiasmo? Queste sono solo alcune delle domande che possono aiutare il cliente ad individuare la propria “roadmap”.

È bene chiarire che il Career Coach (anche se in molti casi ha vissuto una propria carriera professionale) non è un consulente o un recruiter, ma una figura che fornisce supporto e affianca il cliente con lo scopo di fare chiarezza sui suoi obiettivi lavorativi e nella pianificazione di un percorso che lo accompagni verso l’ambito professionale in cui vorrebbe realizzarsi. Il lavoro del Career Coach è di per sé molto vasto e può affrontare più temi/sotto obiettivi che possono essere riassunti in due macro aree: 1)  Obiettivi di rafforzamento delle hard skills ( es. migliorare il mio livello di inglese, laurearmi in tempo in medicina, ecc.). 2)  Obiettivi di rafforzamento delle soft skills (es. leadership, l’autonomia, fiducia in se stessi , resistenza allo stress, ecc.)

Gli obiettivi devono essere SMART: 1) specifici; 2) misurabili; 3) raggiungibili; 4) realistici e 5) pianificati nel tempo. Diviene fondamentale individuare i punti di forza di ciascun cliente, così da condividere e capire quanto l’obiettivo sia compatibile con gli interessi e le potenzialità dello stesso. La definizione degli obiettivi e la relativa pianificazione sono solo una piccola parte del lavoro che il cliente condivide con il suo Coach. La parte preponderante del lavoro insieme riguarda la motivazione.

La motivazione ovvero “la forza motrice che porta un individuo a comportarsi in un determinato modo al fine di raggiungere uno scopo” (Westers, 2002) rappresenta il punto principale su cui basare il programma ed il lavoro di Coaching, e l’ingrediente essenziale per raggiungere i propri desideri. Vari esperti hanno provato a teorizzare la spinta motivazionale che induce gli esseri umani a impegnarsi con tutte le forze nelle proprie attività quotidiane, ma il più famoso rimane senza dubbio Abraham Maslow che con la sua “Piramide dei Bisogni” teorizza il comportamento umano come ciò che nasce da un bisogno di colmare il gap tra la condizione attuale e quella desiderata. Alla base della piramide ci sono i bisogni essenziali, quelli fisiologici e legati alla sopravvivenza, mentre al vertice si inseriscono i bisogni più immateriali, quelli sociali, che contribuiscono alla definizione dell’uomo in relazione agli assi psicologici dell’autostima e della sfera relazionale che, in ultima analisi, ne definiscono l’autorealizzazione e che in molti definiscono desideri.

Se i bisogni fondamentali, una volta soddisfatti, tendono a non ripresentarsi, i bisogni sociali e relazionali tendono a ridefinirsi costantemente attraverso nuovi e più ambiziosi obiettivi da raggiungere. Ne consegue che l’insoddisfazione, lavorativa o personale, è un fenomeno molto diffuso che trova una delle sue cause principali nella mancata realizzazione delle proprie potenzialità. Per Maslow, infatti, l’autorealizzazione richiede una serie di caratteristiche quali personalità, competenze sociali e tecniche che definiscono, per l’appunto, la motivazione personale. Ciascuno di noi passa gran parte della propria vita al lavoro e ciascuno di noi merita di vivere la propria vita al meglio. Un buon Career Coach ha lo scopo di accompagnarvi attraverso il riconoscimento di un percorso lavorativo (e personale) realizzabile e realmente divertente!

Change, Chance, Challenge!!!

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