Un bellissimo contributo da parte di Paola Marcon e Massimiliano Demurtas, entrambi Mental Coach di Primo Livello, iscritti quest’anno al Corso Mental Coach Pro di Bocconi Sport Team. Buona lettura!

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Quando ci siamo iscritti al corso di Mental Coaching di Primo Livello, francamente, non pensavamo che questa esperienza avrebbe avuto un peso così importante nella nostra vita, anche e soprattutto professionale. Una volta iniziati i lavori, invece, ci siamo impegnati fin da subito a cogliere gli spunti che ci venivano offerti da Amanda e Alberto, e abbiamo voluto farli diventare esperienza nelle classi in cui entriamo come docenti: abbiamo deciso di applicare alla nostra attività didattica i principi del Mental Coaching. In base ad essi, la persona riesce a cambiare quando scopre la parte migliore di sé e individua modalità specifiche per usare maggiormente i propri punti di forza. Strettamente legato a ciò, è il concetto di istruzione positiva: un maggiore benessere aumenta l’apprendimento, anche solo l’umore positivo produce un’attenzione più estesa, più pensiero creativo ed olistico.

L’adolescenza è un periodo in cui è necessario aumentare la capacità di gestire i problemi che si presentano ingigantiti; diventano fondamentali, allora, l’avviare i nostri alunni all’ottimismo, all’assertività e al brainstorming creativo. Il concetto di “benessere costruibile e durevole” è diventato per noi punto di riferimento, secondo un preciso schema operativo: analizzare e spiegare le situazioni che ci hanno gratificato nel corso della giornata, riconoscere i nostri punti di forza, esercitare per un tempo congruo almeno una delle nostre potenzialità, riflettere sull’esperienza, anche condividendo in gruppo. Questo approccio alla vita ha lo scopo di agire per ridurre e prevenire il manifestarsi della depressione, dell’ansia, di problemi di comportamento (vedi Rapporto Unicef 2021 sulla salute mentale di bambini e adolescenti), aiutando gli studenti a identificare le proprie personali forze di carattere, grinta ed empatia, massime espressioni del QE.

Come docenti-coach agiamo per far emergere la positività che c’è in ciascuno, ma soprattutto la consapevolezza che la giusta interpretazione della motivazione può permetterci di superare gli ostacoli che necessariamente ci troviamo di fronte. Un altro aspetto del Coaching importante per i nostri alunni è quello di creare coscienza collettiva e generare co-responsabilità. Si tratta di passaggi che spesso nascono spontanei all’interno dei gruppi classe, ma che hanno bisogno di essere razionalizzati per esprimere il massimo delle potenzialità. In tale contesto possono nascere precoci espressioni di leadership, che il mondo adulto ha il dovere morale di coltivare.

Forti di tutto ciò, abbiamo deciso di condividere le nostre esperienze con l’intero sistema scolastico italiano, presentando la nostra candidatura al Festival dell’Innovazione Scolastica di Valdobbiadene. (Vedi https://festivalinnovazionescolastica.it/). Le nostre proposte sono state apprezzate, tanto da risultare tra le venti selezionate a livello nazionale dal comitato tecnico scientifico della manifestazione; così, sabato 4 Settembre, abbiamo avuto la possibilità di raccontare il nostro modo d’intendere il Mental Coaching e la didattica di fronte ad una platea competente, attenta ed interessata, che ha ben accolto le nostre proposte. Ciò che ha reso particolarmente significativo il nostro operato è che portiamo nelle classi i fondamenti e le pratiche tipiche dello sport ad alto livello in un’ottica di squadra, affianchiamo i nostri alunni affinché diventino Atleti della Vita.

Nel percorso di Orientamento e Potenziamento essi sono sostenuti per elaborare in maniera personale il senso delle cose, delle sfide che affrontano ogni giorno e perché, sicuri di se stessi e del proprio valore, collaborando a costruire quel “contorno” che unisce scuola e famiglia e permette al patto di corresponsabilità di non essere uno dei tanti documenti da firmare e mettere in qualche cassetto. Le nostre pratiche sono basate sulle “domande potenti”, sul “domandare costruttivo” che avvicina tutti, indistintamente, ai grandi temi della vita ed all’alfabetizzazione filosofica. Gestiamo il compito a casa e a scuola come un allenamento, diversificato, speciale e specifico per ciascun alunno o per gruppi, il quale racchiude in sé il concetto di sforzo e fatica per il raggiungimento di un traguardo. In questo contesto, la verifica e l’interrogazione perdono valenza negativa per diventare esercizio e quotidianità; un passo verso altro, ad esempio verso la presentazione dell’elaborato finale che perde le caratteristiche di prodotto per diventare performance, in cui ciascuno esprime il meglio di sé nel presentarsi al mondo. Assumono importanza, in questa situazione, l’apprendimento delle tecniche di respirazione profonda e di visualizzazione, fondamentali in ambito sportivo.

Altro elemento caratterizzante è l’applicazione del metodo GROW. Gli alunni coinvolti nelle ore dedicate al potenziamento, ad esempio, sono stati invitati ad individuare gli obiettivi da raggiungere in italiano, in matematica, nel metodo di studio e, per alcuni, nel comportamento. Ciascuno ha anche compilato la propria pagella con i voti minimi realistici cui ambiva per la fine dell’anno scolastico. In vista dell’assunzione di responsabilità, in merito agli esiti conseguiti durante il primo periodo, è stata effettuata un’analisi condivisa della situazione di partenza, passando per la presa di coscienza delle potenzialità personali di ciascuno, delle maggiori difficoltà incontrate e degli ostacoli percepiti; ma anche di quelle che sono le risorse esterne disponibili su cui poter contare e delle persone a cui poter chiedere aiuto (insegnanti, compagni, familiari, …).

Ai fini della riuscita, con ogni ragazzo, si è analizzata la “formula matematica” che determina la stessa: Riuscita = Abilità + Sforzo; dove le Abilità sono quelle di partenza e lo Sforzo è quantificabile in termini di impegno e tempo dedicato al lavoro. Lo Sforzo è anche ciò che aiuta ad incrementare la variabile Abilità e, da ciò, consegue il fatto di poter alzare l’asticella degli obiettivi (Riuscita). Così abbiamo chiarito insieme che sono soprattutto l’impegno e l’autodisciplina la chiave principale per ottenere risultati positivi. Nella nostra idea di leadership, all’interno della classe, essa è diffusa e circolante; ciascuno degli alunni ha trovato un ambito in cui sentirsi leader, con innegabili vantaggi per l’autostima e la determinazione. Il nostro orgoglio è essere riusciti a far cooperare alunni che si posizionano ai bordi della Campana di Gauss che rappresenta il QI, a dimostrazione che l’eccellenza nasce dall’unione sinergica di QI e QE, sublimati dal carattere.

Abbiamo messo a disposizione anche le valutazioni effettuate durante le attività didattiche. I questionari compilati da genitori ed alunni forniscono un gradimento alto, sia per quanto riguarda le modalità operative che gli esiti, in particolare nella sfera della relazione e della collaborazione. Per noi è particolarmente significativo il fatto che le autovalutazioni degli alunni, relativamente alla performance personale, siano sempre superate da quelle attribuite alla performance del gruppo, della squadra. Per quanto riguarda gli andamenti prettamente scolastici, abbiamo riscontrato un miglioramento nei giudizi di comportamento, un miglioramento degli esiti in uscita (https://www.qdpnews.it/comuni/giavera-del-montello/premiati-dal-comune-gli-studenti-usciti-dalle-medie-col-massimo-dei-voti-il-sindaco-bravissi mi-a-studiare-con-la-dad/), una aderenza significativa tra consiglio orientativo e scuola superiore scelta.

Tutto ciò ci induce a continuare e ad ampliare la nostra proposta, coinvolgendo altri colleghi ed altre classi, convinti che la scuola possa essere davvero “affettuosa”, come ci ha detto il Ministro Bianchi, intervenendo anch’egli al Festival, per una nuova visione dell’istruzione, o meglio dell’educazione.

 

 

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