Francesco Dalle Pezze (Mental Coach Pro), Founder & Owner di Italianflat, società operante nel settore della gestione di case vacanza e strutture ricettive in diverse città: Londra, Milano, Roma, Verona, Sardegna, Sicilia e Lago di Garda. Titolo di Avvocato nel 2008 – Abilitazione Professionale Corte d’Appello di Venezia in Diritto Civile, Penale, Sportivo, Commerciale, Societario, del Lavoro – ottiene un Master dalla SDA Bocconi in Management Aziendale. Francesco ci relaziona sul libro di Amanda Gesualdi “Emotions” (uno dei libri del corso in Mental Coaching Pro).

Il libro affronta il tema delle emozioni raccontandone ed approfondendone i punti di vista di tre grandi ambiti della nostra esistenza: la Scienza, la Cultura e lo Sport. In tutti e tre questi settori viene fornita una panoramica del concetto di emozione e del modo in cui le emozioni incidano nelle nostra esistenza, divenendone sia per Scienza, Cultura e Sport elemento imprescindibile, che non può essere considerato un accessorio ma che deve essere ritenuto preponderante al fine di poter raggiungere risultati di miglioramento in ambito scientifico, filosofico e sportivo.

È curioso comprendere come il termine stesso Emozione, descrivendo un movimento che proviene dal nostro interno, non abbia inizialmente e storicamente assunto sempre un ruolo preponderante in contesto scientifico e sportivo, ma sia stato relegato ad un ruolo secondario. In materia culturale, invece, in particolare in oriente, l’attenzione alla meditazione, all’ascolto interiore, ha guidato fin dall’inizio il pensiero e la cultura di molte popolazioni.

Storicamente si sono formate diverse teorie in merito alle emozioni. La stessa Teoria Evolutiva di Darwin fa riferimento ad un evoluzione anche della mente e dei suoi processi. Si è iniziato nel classificare le emozioni individuando quelle primarie e quelle complesse e si è analizzata la correlazione tra l’emozione come risposta a stimoli ambientali fino a giungere alla più diffusa Teoria Funzionalista delle Emozioni, secondo la quale le emozioni servirebbero ad affrontare le opportunità e minacce dell’ambiente.

Tuttavia la scienza ha analizzato anche più tecnicamente la composizione del nostro cervello in relazione alle emozioni, riuscendo a decretare come le emozioni non siano solo legate alla mediazione cognitiva, ma si realizzino indipendentemente e anche in via anticipata rispetto alla cognizione. È utile a tal punto aver appreso che l’ascolto e l’attenzione nei confronti dell’emozione debba rivestire un ruolo principale nella nostra esistenza poiché ci possono fornire una risposta che il nostro organismo ci offre senza il necessario intervento cognitivo. Tale insegnamento si rivela ancor più intenso se riportato in ambito medico, nel quale la relazione tra mente – corpo – organi diventa molto significativa in merito alle patologie che un individuo può sviluppare. Il libro, infatti, mi ha permesso di porre l’attenzione sulla verbalizzazione dei contenuti emotivi, concetto che ho intenzione di approfondire poiché sono estremamente convinto che sia fondamentale il poter raccontare le proprie emozioni per il nostro stato di salute.

Dal punto di vista storico/culturale particolare attenzione va riposta negli studi e nelle teorie di Roberto Assagioli, il quale, affermando che noi siamo persone differenti a seconda dei ruoli che svolgiamo, giunge a definire la nostra psiche come un diagramma che può essere guidato dalla volontà. È per me fondamentale considerare questo tema e la conseguente teoria delle sub-personalità nelle sedute di Coaching, in particolar modo l’importanza di riconoscere la molteplicità di personalità al nostro interno diviene il primo passo per poterle dominare ed elevarci ad un livello superiore.

Un altro insegnamento che ho potuto estrapolare dal libro in oggetto riguarda il tema della Meditazione. Tale argomento, sempre più di moda negli ultimi anni anche nel mondo occidentale, trova le sue radici in tutte le culture nonostante tuttavia sono quelle orientali ad averne saputo trarre maggior beneficio sino ad oggi. L’insegnamento più significativo lo ritrovo nella capacità di lasciar scorrere e accettare la nostra confusione interiore, comprendere l’importanza di saperci ascoltare, impegnarsi a sanare e rimuovere gli elementi negativi, senza tuttavia ricadere nel giudizio su se stessi. Molti studi hanno evidenziato effetti positivi risultanti dalla pratica della Meditazione in termini depressivi, di rafforzamento di difese immunitarie, di riduzione di livelli di rabbia, ansia, depressione.

Le emozioni sono parte integrante nello sport e lo sport è emozione. In questa ultima sezione del libro dedicata alle emozioni nello sport l’autrice vuole trasmettere un messaggio molto chiaro e deciso: l’imprescindibilità dell’emozione nello sport, non solo a livello superficiale di gioia o dispiacere a seconda di vittorie o sconfitte, ma a livello molto più profondo ed intimo: le emozioni agiscono a livello fisiologico comportando un cambiamento a livello corporeo. L’attività sportiva è immersa nelle emozioni e più sapremo ascoltarle, individuarle e gestirle più riusciremo a raggiungere i risultati prefissati.

Le emozioni nello sport vanno allenate tanto quanto alleniamo il gesto tecnico perché da un emozione può scaturire un comportamento successivo, e se tale emozione è negativa, lo stesso sarà il comportamento tecnico. Attenzione particolare va rivolta a tre emozioni molto determinanti quali la rabbia, la paura e l’ansia, che assumono un accezione per lo più negativa anche se in alcuni casi riescono a far scaturire dei comportamenti positivi a seconda della disciplina che stiamo svolgendo.

Quindi, un messaggio importante che terrò certamente in considerazione nelle mie sedute di sport mental coaching è che tutte le emozioni positive e negative influenzano i comportamenti, che tuttavia anche le emozioni negative possono influenzare positivamente alcuni comportamenti, ma che sono le emozioni positive che determinano i maggiori risultati positivi e che, viceversa, al di la del risultato in se stesso, un atleta che si concentra sulle proprie prestazioni, invece che sul risultato finale, sperimenterà maggiori emozioni positive.

Poiché le emozioni sono parte integrante della nostra vita, il saperle individuare, e soprattutto riconoscere quelle degli altri nelle sedute di coaching, ci permetterà di offrire i giusti consigli per poterle gestire, portando ad influenzare positivamente la prestazione successiva. L’intelligenza emotiva può essere sfruttata al meglio attraverso metodi quali: svuotare la mente dell’atleta, attivare l’energia ottimale, allenare le emozioni spiacevoli, concentrarsi sul presente e utilizzare il dialogo interiore. Lo strumento principale da utilizzare come Coach è la domanda.

Vi sono poi altri elementi nello sport che possono portare l’atleta non solo ad un livello di performance superiore, ma anche ad un livello di miglioramento a 360 gradi, cioè ad un elevazione sia mentale che spirituale; tali elementi consistono nell’associare, a quanto visto sinora, anche: Discipline Bio Naturali, Macrobiotica, Floriterapia, Kinesiologia. Onestamente al momento sono a digiuno di questi strumenti che mi piacerebbe analizzare nel dettaglio sia per un’applicazione personale, sia nei confronti degli atleti che seguirò, soprattutto in relazione alla psicologia energetica secondo la quale i problemi psicologici delle persone sono causati da blocchi energetici del nostro corpo provocati dai traumi emozionali. Nella parte finale del libro emerge il delicato tema dell’estinzione delle emozioni in quanto contrasterebbero con una società sempre più rivolta alla standardizzazione, alla regolamentazione, alla burocrazia, mentre la vera elevazione dell’essere umano consiste nel riconoscere, ascoltare, assecondare le emozione o addirittura imparare a liberarsene là dove invalidante.

Alla luce del testo letto ho potuto estrapolare i seguenti concetti che ho intenzione di utilizzare nelle sedute di Coaching in ambito sportivo: ascolto delle emozioni; verbalizzazione delle emozioni; ricerca della correlazione tra un stato di malessere/benessere e l’emozione; metodo Reiki; meditazione; esercizio di controllo delle emozioni attraverso la modifica e la sostituzione dei pensieri disfunzionali con risposte più appropriate, in particolare l’applicazione in ambito sportivo delle DBN porterebbe l’atleta ad ascoltarsi e ad accettare gli alti e bassi senza cadere in depressione in caso di insuccesso o sentirsi arrivato in caso di successo, ma valorizzando se stesso come persona; arrivare a saper leggere le emozioni dell’avversario per prevederne i comportamenti; sviluppare l’intelligenza emotiva: riconoscere le emozioni in noi e negli altri e coinvolgere positivamente le nostre emozioni verso i risultati da raggiungere in ogni condizione.

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