Marta Silvino – UC Manager Area Psicologia – Mental Coach Pro; Laurea in Psicologia, Master in Psicologia dello Sport; Insegnante di Tennis, Educatrice Sportiva Olistica, Atleta di Tennis. Mail: marta.silvino@universitycoaching.it

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Quante volte riusciamo ad essere nel momento presente? Quante volte riusciamo ad essere totalmente presenti in quello che stiamo vivendo?

Può essere una ricchezza poter viaggiare senza avere la necessità di doversi spostare, passare in rassegna ciò che abbiamo vissuto la settimana precedente o proiettarci in quello che vorremmo fare nella giornata di domani, rivivere i momenti di una vacanza ed iniziare a progettare quella futura…

Tutto questo accade grazie al potente strumento dell’immaginazione governato dalla nostra mente insieme alla memoria che avvolge il nastro dei ricordi. Il momento presente fa da ponte di unione tra due realtà, una già vissuta e una che aspetta di essere. In fondo però, tutto è presente. Il passato è il presente di ieri, e il futuro sarà il presente di domani. Questi tre momenti risultano essere dipendenti l’uno dall’altro e legati dalla componente temporale necessaria per scandire i ritmi quotidiani, dando loro una collocazione spazio-temporale e una ciclicità, inizio e fine.

Secondo Friedrich Nietzscheil futuro influenza il presente tanto quanto il passato” mentre per Marco Aurelio l’invito è a ricordare che non si vive altra vita che quella che si vive in questo momento, né si perde altra vita che quella che si perde adesso.

Il potente strumento della memoria è necessario per permettere al passato di fungere da maestro, riportando in luce parti del nostro viaggio che, in momenti di difficoltà tendono ad essere offuscate. Le difficoltà che incontriamo nel presente, la stazione di stallo da cui sembra impossibile partire, possono essere affrontate con una mentalità e una attitudine positiva riavvolgendo il nastro dei ricordi “è da lì che sono partito”. L’attenzione verso il passato va quindi posta come trampolino di slancio verso la dimensione presente e futura, evitando di caricarlo di nostalgici ricordi che tendono ad intrappolare nella staticità. Il passato ha contribuito alla creazione della dimensione del qui e ora.

Attanagliato da un senso di preoccupazione o da una euforia incontrollata per il desiderio di quel che sarà, il futuro rappresenta l’ignoto, ciò che difficilmente può essere conosciuto ma, può essere immaginato, creato quotidianamente nella dimensione presente. È possibile dar vita ad un piano di azione se qualcosa ci preoccupa (es. cosa farei se…). Immagino quello che potrebbe essere uno scenario invalidante invitandomi a stanare le possibili strategie da adottare al fine di evitare, per quanto è nel mio dominio, che ciò che temo accada ed esserne succube. Ancora, posso rivalutare una situazione che ritengo ostacolante con pro e contro.

Se qualcosa è ardentemente desiderato per il futuro, creare un piano di azione permette di veicolare le energie in modo ecologico e sprona a lavorare nel momento presente con coraggio e consapevolezza. Essere delle persone competenti va al di là della professione che si svolge ma, riuscire a svolgere con passione il proprio compito è legato alla capacità di essere calati totalmente in quello che si sta facendo, essere quindi connessi nel momento presente. Il presente diviene quindi punto di partenza ma anche meta!

Il Coaching sviluppa un lavoro sinergico nella dimensione presente in un’ottica di benessere globale attraverso un percorso replicabile e spendibile nella dimensione futura. È nel momento che sto vivendo, che sperimento e adatto gli strumenti necessari al mio viaggio. Per riuscire a valorizzare il presente spogliandolo da ogni forma di giudizio (negativo, positivo, difficile, facile, bene, male…), e per valorizzare anche la mia persona, attraverso il mental coaching posso trovare degli strumenti unici nella mia crescita, e all’affrontare in maniera costruttiva la ciclicità e lo scandirsi del tempo.

Attraverso il Goal Setting, ovvero la stesura degli obiettivi nel breve, medio, e lungo termine, ottengo il beneficio di restare focalizzato nella dimensione e nel compito presente, veicolando le energie. Con una verifica accurata, ottengo maggior coraggio e fiducia in vista di un obiettivo raggiunto. Avendo chiarezza negli intenti, sono in grado di modulare uno stato d’ansia per il futuro, e, fissando una scadenza, valorizzo anche il compito stesso.

Modificare il dialogo con sé stessi è un’altra efficiente strategia che, oltre a creare al nostro interno una collaborazione, evitando un processo di auto-sabotaggio, permette di fortificare fiducia e coraggio in vista del compito. Molto semplicemente su di un foglio riportiamo le frasi negativi che tendiamo a rivolgerci ogni volta che un compito non è stato raggiunto o, non abbiamo ottenuto il risultato sperato traslandole al positivo (es. Non valgo niente / Posso fare di meglio mostrando a me stesso quanto valgo!). Attraverso questa tecnica risulterà anche chiaro se, tendenzialmente siamo portati a vivere nel futuro con una mentalità pessimistica, o se riusciamo a restare calati nella dimensione presente.

La Meditazione è un altro potente strumento che mi consente di ri-contattare me stesso acquietando il frastuono dei pensieri della mente, che tendono ad allontanarmi dalle emozioni e dal vissuto presente. Oltre a consentirmi una maggiore centratura, mi infonde uno stato di calma e concentrazione. Un importante studio della National Academy of Sciences ha dimostrato che attraverso la pratica meditativa si ha un miglioramento delle condizioni di vita. Gli studenti che avevano praticato la Meditazione avevano riportato anche un abbassamento dei livelli di rabbia, ansia e depressione.

Ognuno di noi, con modalità diverse, ha la necessità di sentire il profumo del passato per dare il giusto valore al presente, e la Storia in questo è di inestimabile testimonianza. Lo stesso Buddha ricorda di non indugiare però nel passato e di non sognare il futuro, ma di allenare la mente a restare concentrata nel momento presente.  Più astio conserviamo per il passato e meno siamo in grado di amare il presente che è una festa.

Sant’Agostino racconta: “i tempi sono tre: presente del passato, presente del presente, presente del futuro. Questi tre tempi sono nella mia anima e non li vedo altrove. Il presente del passato che è la storia; il presente del presente, che è la visione; il presente del futuro che è l’attesa”. Sarebbe questo il compito da perseguire: riuscire a vivere così, con la nostra vision e mission chiara, chi siamo, quali sono i nostri valori e perciò i nostri punti di forza, cosa desideriamo da noi stessi, oggi!

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Marta Silvino ha scritto per noi anche i seguenti articoli: “Meno male che c’è il Mental Coaching!” e “Perchè il Mental Coaching?”

Ha collaborato con Cecilia Gandini alla pubblicazione dello UC Journal – Questionario di Ricerca

È stata intervistata da Amanda Gesualdi, per UCTV, a proposito del tema Psicologia o Coaching?

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